Tirocini di lavoro, un patto da 80mila euro
Intesa tra Provincia e Comunità di San Martino al Campo contro il disagio da disoccupazione
Gettare un salvagente a chi naviga nelle acque agitate della disoccupazione, dalle quali è sempre più difficile riemergere senza un adeguato aiuto. Con questo intento si sono riuniti a un tavolo l’assessore provinciale alle Politiche attive del lavoro Adele Pino e il presidente della Comunità di San Martino al Campo Claudio Calandra di Roccolino. La sinergia fra ente pubblico e privato-sociale, suggellata dalla firma di un protocollo di intesa che mette in campo quasi 80mila euro, consentirà alle due realtà varare entro la fine dell’anno una serie di azioni a favore di persone che attraversano emergenze occupazionali, con ricadute non soltanto sulla sfera economica. La perdita del lavoro innesca un disagio esistenziale che porta ad altre sofferenze e difficoltà: morosità nel pagamento dell’affitto o della rata del mutuo, rottura di legami affettivi, esordio di un disagio psichico. Lo sa bene chi presta servizio all’interno della realtà fondata nel 1970 da don Mario Vatta, che con la sua instancabile opera a favore degli esclusi ha teso la mano a diverse migliaia di persone in difficoltà. Attualmente fra le 200 e le 300 persone gravitano attorno ai servizi offerti dalla onlus triestina, il cui compito principale è focalizzato su casa e lavoro. Su quest’ultimo versante la collaborazione con la Provincia di Trieste porterà nei prossimi mesi nuova linfa. «Con il protocollo di intesa - sottolinea Pino - ci impegniamo per un anno a svolgere un’azione di promozione e coordinamento attraverso il nostro centro per l’impiego e i nostri operatori. Abbiamo previsto, inoltre, uno stanziamento di 54mila euro per l’attivazione di alcuni tirocini formativi». Quello del tirocinio si è rivelato lo strumento più flessibile ed efficace per il reinserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate. «Ne attiveremo 35 - specifica l’assessore provinciale - , di cui 15 saranno rivolti a persone con disabilità». La San Martino al Campo, da parte sua, metterà a disposizione del progetto una somma di 25mila euro a favore di soggetti svantaggiati che ha in carico, oltre alla propria esperienza pluriennale, alle strutture e agli operatori. «Il nostro obiettivo – aggiunge il presidente Calandra – è quello di aiutare le persone a uscire dai circuiti assistenziali, considerando la precarietà e lo svantaggio che ne derivano come un momento transitorio». La prima difficoltà sarà quella di reperire ditte disponibili ad attivare i tirocini. «Per questo contiamo sull’allargamento della rete territoriale - conclude Pino - , che comprende già l’Azienda sanitaria e che a breve coinvolgerà anche l’ambito socio-assistenziale di Muggia e San Dorligo della Valle». Luca Saviano