Exploit di Garanzia giovani: Duemila clic in tre settimane
Due mila adesioni in meno di tre settimane. Per “Youth Guarantee”, il progetto avviato il primo maggio in Fvg per l’inserimento occupazionale dei giovani, si sta registrando un vero e proprio boom. Il numero, dopo i duecento iscritti nelle prime ventiquattrore, è andato aumentando.
Un termometro che la dice lunga sulla fame di lavoro tra gli under 30. L’iniziativa del governo, partita dall’Unione europea e alla quale collabora la Regione, è rivolta alla fascia 15-29 anni e punta a favorire l’accesso all’impiego a studenti, neo-laureati, neo-diplomati e disoccupati. Tra fondi comunitari, governativi e locali, per il Fvg nel biennio 2014-2015 sono a disposizione oltre 32 milioni di euro. Per chi si iscrive attraverso il portale regionale o nazionale il piano garantisce una prima convocazione entro quattro mesi. Sono i centri per l’impiego del territorio o le agenzie interinali private ad occuparsene: il personale, che già disporrà della scheda anagrafica di ciascun giovane, avrà il compito di indirizzare il candidato su diverse opzioni. Le opportunità sono varie: l’offerta di un posto, un contratto di apprendistato retribuito e la possibilità un percorso di orientamento o di reinserimento attraverso una proposta di formazione. A ciò si aggiunge anche l’opportunità di un sostegno per un progetto di imprenditorialità o un inserimento nel Servizio civile nazionale. Proposte alle quali il mondo dei giovani sembra guardare con fiducia, vista la valanga di richieste. Delle duemila domande circa la metà sono pervenute tramite il sito web regionale e i centri per l’impiego territoriali, mentre la restante metà ha utilizzato il sistema online del ministero del Lavoro. La parte gestita in Fvg (1.028 adesioni) consente di tracciare un primo “identikit” di chi si è affacciato al progetto: ben il 71% è rappresentato dalla fascia 18-29 anni che non studia né lavora. Seguono a distanza i neo laureati (14%), i neo diplomati alle scuole superiori e in strutture di formazione professionale (11%). Il resto è costituto da disoccupati, cassintegrati o con contratti di solidarietà (3%) o da giovani a “rischio dispersione scolastica” tra i 15 e i 18 anni (1%). Una tendenza che potrebbe subire variazioni significative dopo l’ondata estiva degli esami di maturità. «Nonostante l’esperienza sia nuova e senza precedenti – commenta l’assessore al Lavoro Loredana Panariti – la gestione dell’iniziativa procede bene e il numero di iscritti continua a crescere. Un primo risultato importante. Più approfondite riflessioni su un programma così innovativo saranno possibili prossimamente – aggiunge – quando inizierà la fase di accoglienza, presa in carico ed orientamento. Ma se uno dei principali obiettivi era quello di intercettare chi non studia e non lavora, per offrire loro un’opportunità, i dati in nostro possesso giustificano un giudizio positivo». È la Regione a coordinare la rete di servizi pubblici di lavoro e orientamento, il mondo scolastico e universitario, gli enti di formazione e le agenzie accreditate. Dal canto suo Insiel ha permesso di mettere a disposizione della piattaforma informativa del ministero le schede anagrafico-professiona